Breathless - Three Times And Waving (1987): Restano una gigantesca incompiuta della 4AD tempi d'oro. Suoni atmosferici, belli, bellissimi ma composizioni incerte e monotone e soprattutto una voce insignificante, a tratti irritante. Potevano fare grandi cose ma evidentemente mancava loro il talento giusto. 5,5/10
Stooges - Have Some Fun - Live At Ungano's 1970-08-18: La bassa fedeltà di questa registrazione dal pubblico è troppo persino per un fan terminale di Funhouse come me, che già avevo apprezzato le outtakes della ristampa. Peccato, perchè il live fu infuocato, per quanto didascalico (non poteva essere altrimenti, vista la tecnica...). 6/10
Current 93 - Swastikas For Noddy (1988): Una noia mortale, quello che viene definito uno dei dischi simbolo del folk apocalittico. Genere che continuo a snobbare, persino nelle espressioni del suo massimo act. Lezioso, pretenzioso e a volte persino stucchevole. Molto meglio il precedente Imperium. 5/10
High Tide - The Reason Of Success (1991): N. 6 strumentali con base minimale, sostanzialmente dei lunghissimi assoli di Tony Hill. Questo è stato l'ultimo disco degli High Tide, l'ultimo di una marea in 2-3 anni dalla reunion. Non è stato un bel modo per congedarsi, per quanto si ami la chitarra di quest'uomo; un po' troppo, poco curato, approssimativo. 5/10
Pharmakon - Contact (2017): Terzo disco brutale della bionda Margherita e mi aspettavo un evoluzione, devo dire. Non c'è nulla che non vada in questa mezz'ora di harsh semi-industriale di ritualismo urbano, soltanto che non è cambiato molto dall'esordio. Spero al prossimo episodio, altrimenti la promessa non sboccia. Decida lei dove, basta qualche parte. 6,5/10
Pataphonie - Le Matin Blanc (1978): Dopo un esordio sconvolgente con cui guadagnavano la NWW List con enorme merito, i transalpini decidevano di mettersi a "suonare" e così scendevano in un arena inadatta alle loro fantasie. Prog ultra-cervellotico, scuro e sempre astratto ma un enorme passo indietro. E la fine fu. 6/10
High Tide - Ancient Gates (1990): A parte la clamorosa Resonance, poi conosciuta su Open Season, un altro spreco della sigla durante l'inondazione del 90-91. Una sbornia di raga elettrificato, probabili improvvisazioni tirate all'infinito, con quella voce femminile rapita che rompe soltanto i maroni. 5/10
Sperm - Shh! Heinäsirkat (1970): Una delle cose più intransigenti ed ostiche che abbia mai sentito, non a caso proveniente dalla (presunta) scena avant finlandese di quegli anni. Un coacervo di suoni suonati abbrutiti, deformati, forse un po' accasacciati per un concetto, in ogni caso abbastanza noioso alla fine dei conti. 6/10
La Monte Young & Marian Zazeela - The Theatre Of Eternal Music - Dream House 78'17 (1974): Non ci riesco, davvero. Sto invecchiando e si sente. 6/10 politico per i riconoscimenti.
Sonny Sharrock - Monkey-pockie-boo (1970): Le mogli degli artisti, quanti danni fanno. Sarebbe stato un grande disco di free-metal-jazz se non fosse che la signora Sharrock si mette a delirare senza senso fonemi oltre le righe, oltretutto altissima nel missaggio. Peccato. 6,5/10
Stooges - Have Some Fun - Live At Ungano's 1970-08-18: La bassa fedeltà di questa registrazione dal pubblico è troppo persino per un fan terminale di Funhouse come me, che già avevo apprezzato le outtakes della ristampa. Peccato, perchè il live fu infuocato, per quanto didascalico (non poteva essere altrimenti, vista la tecnica...). 6/10
Current 93 - Swastikas For Noddy (1988): Una noia mortale, quello che viene definito uno dei dischi simbolo del folk apocalittico. Genere che continuo a snobbare, persino nelle espressioni del suo massimo act. Lezioso, pretenzioso e a volte persino stucchevole. Molto meglio il precedente Imperium. 5/10
High Tide - The Reason Of Success (1991): N. 6 strumentali con base minimale, sostanzialmente dei lunghissimi assoli di Tony Hill. Questo è stato l'ultimo disco degli High Tide, l'ultimo di una marea in 2-3 anni dalla reunion. Non è stato un bel modo per congedarsi, per quanto si ami la chitarra di quest'uomo; un po' troppo, poco curato, approssimativo. 5/10
Pharmakon - Contact (2017): Terzo disco brutale della bionda Margherita e mi aspettavo un evoluzione, devo dire. Non c'è nulla che non vada in questa mezz'ora di harsh semi-industriale di ritualismo urbano, soltanto che non è cambiato molto dall'esordio. Spero al prossimo episodio, altrimenti la promessa non sboccia. Decida lei dove, basta qualche parte. 6,5/10
Pataphonie - Le Matin Blanc (1978): Dopo un esordio sconvolgente con cui guadagnavano la NWW List con enorme merito, i transalpini decidevano di mettersi a "suonare" e così scendevano in un arena inadatta alle loro fantasie. Prog ultra-cervellotico, scuro e sempre astratto ma un enorme passo indietro. E la fine fu. 6/10
High Tide - Ancient Gates (1990): A parte la clamorosa Resonance, poi conosciuta su Open Season, un altro spreco della sigla durante l'inondazione del 90-91. Una sbornia di raga elettrificato, probabili improvvisazioni tirate all'infinito, con quella voce femminile rapita che rompe soltanto i maroni. 5/10
Sperm - Shh! Heinäsirkat (1970): Una delle cose più intransigenti ed ostiche che abbia mai sentito, non a caso proveniente dalla (presunta) scena avant finlandese di quegli anni. Un coacervo di suoni suonati abbrutiti, deformati, forse un po' accasacciati per un concetto, in ogni caso abbastanza noioso alla fine dei conti. 6/10
La Monte Young & Marian Zazeela - The Theatre Of Eternal Music - Dream House 78'17 (1974): Non ci riesco, davvero. Sto invecchiando e si sente. 6/10 politico per i riconoscimenti.
Sonny Sharrock - Monkey-pockie-boo (1970): Le mogli degli artisti, quanti danni fanno. Sarebbe stato un grande disco di free-metal-jazz se non fosse che la signora Sharrock si mette a delirare senza senso fonemi oltre le righe, oltretutto altissima nel missaggio. Peccato. 6,5/10