Juri Camisasca - 2018 Evoluzione Interiore (1978): Reperto d'archivio per un JC live voce ed harmonium, all'insegna del minimalismo puro ed al misticismo immobilizzato. Un po' dura arrivare in fondo a questi 80 minuti, anzi devo dire che non ce l'ho fatta. Seppur gradevole, è uno di quei mattoni che può esaltare soltanto Gino Dal Soler. 5,5/10
Piero Piccioni - Le Mani Sulla Citta' (1963) ⁄ Salvatore Giuliano (1962) ⁄ Il Caso Mattei (1972): Vecchiume avanzato per la prima soundtrack, che salvo il tema principale è un'insopportabile lounge-jazz da crociera. Sinfonia ariosa e seriosa la seconda, audace esperimento quasi noise la terza. La media globale fa 6/10.
Piero Piccioni - Le Mani Sulla Citta' (1963) ⁄ Salvatore Giuliano (1962) ⁄ Il Caso Mattei (1972): Vecchiume avanzato per la prima soundtrack, che salvo il tema principale è un'insopportabile lounge-jazz da crociera. Sinfonia ariosa e seriosa la seconda, audace esperimento quasi noise la terza. La media globale fa 6/10.
God Is My Co-Pilot - Puss O2 (1995): Art-queer-core volontariamente spastico, con momenti beefheartiani interessanti perchè con voce femminile. 6,5/10
Thrice Mice - Thrice Mice! (1971): Jazz-prog-rock stentoreo per una meteora della serie B tedesca; parecchio inferiori ai Lily, per dirne una veloce con un possibile confronto. Musica invecchiata parecchio male, nonostante si porti dietro quel Dna anglo-tempestoso che le fa raggiungere comunque 6/10
Woorden - Woorden (1968): Nella classifica dei più indigesti della NWWList, questo sta sicuro sul podio. Insopportabile recita di poesie in olandese con uno sparuto sottofondo di batteria ed armonica. Sarà anche incredibly strange muzak, ma quand'è troppo è troppo. 4,5/10
VV.AA. - LB⁄ R La Bellezza Riunita (2018): Un tributo a Battisti/Panella non può passare inosservato, specialmente se c'è qualche nome noto. Ma è una mezza delusione; indugiare su una techno-trance sciapa per la maggior parte dei titoli significa perdere ogni oncia di personalità. Brilla su tutto Le cose che pensano della Bastrenghi, una vera gemma con inserti autoctoni, e la ripresa strumentale di Gabbianone. Spartiti, Fiumani, Pankow e Larsen fanno un compitino. 6/10
June Of '44 - Four great points (1998): Sembra incredibile, ma dopo 20 anni quello che veniva sbandierato come il capolavoro dei JO44 non mi piace più. Sudditanza psicologica? Influsso del live a cui assistei quello stesso anno? Mancava l'attenzione per la composizione. Ci si focalizzava sui suoni, sulla tecnica e sulle jams, sacrificando l'aspetto emotivo che aveva reso grandi i primi due albums. 6,5/10
Thrice Mice - Thrice Mice! (1971): Jazz-prog-rock stentoreo per una meteora della serie B tedesca; parecchio inferiori ai Lily, per dirne una veloce con un possibile confronto. Musica invecchiata parecchio male, nonostante si porti dietro quel Dna anglo-tempestoso che le fa raggiungere comunque 6/10
Woorden - Woorden (1968): Nella classifica dei più indigesti della NWWList, questo sta sicuro sul podio. Insopportabile recita di poesie in olandese con uno sparuto sottofondo di batteria ed armonica. Sarà anche incredibly strange muzak, ma quand'è troppo è troppo. 4,5/10
VV.AA. - LB⁄ R La Bellezza Riunita (2018): Un tributo a Battisti/Panella non può passare inosservato, specialmente se c'è qualche nome noto. Ma è una mezza delusione; indugiare su una techno-trance sciapa per la maggior parte dei titoli significa perdere ogni oncia di personalità. Brilla su tutto Le cose che pensano della Bastrenghi, una vera gemma con inserti autoctoni, e la ripresa strumentale di Gabbianone. Spartiti, Fiumani, Pankow e Larsen fanno un compitino. 6/10
June Of '44 - Four great points (1998): Sembra incredibile, ma dopo 20 anni quello che veniva sbandierato come il capolavoro dei JO44 non mi piace più. Sudditanza psicologica? Influsso del live a cui assistei quello stesso anno? Mancava l'attenzione per la composizione. Ci si focalizzava sui suoni, sulla tecnica e sulle jams, sacrificando l'aspetto emotivo che aveva reso grandi i primi due albums. 6,5/10