VV.AA. - Love In The Time Of Covid (2020): Antologia del Maggio 2020, messa in piedi con un tempismo clamoroso (quasi sospetto), avente obiettivi benefici anti-Covid. Il cast è diviso fra personaggi di altissimo livello (Barzin, Idaho, Pall Jenkins) ed altri semi-sconosciuti, alcuni persino inattivi da anni. Contenuto, materiali rigorosamente inediti. Giudizio: i big raschiano nei cassetti e fanno un compitino mediocre, gli sconosciuti generano curiosità a corrente alternata. 6/10
Vague Angels - The Sunny Day I Caught Tintarella di Luna for a Picnic at the Cemetery (2010): Credo l'ultimo di Chris Leo con i VA, un progetto controverso che non ha mai minimamente sfiorato il livello dei Lapse (figuriamoci quello dei Van Pelt). Indie-rock esuberante, over-arrangiato, a tratti persino funky, semplicemente troppo anche per chi magari voleva reinventarsi. 5/10
Fille Qui Mousse - Trixie Stapelton 291 - Se Taire Pour Une Femme Trop Belle (1972): Entità francese guidata da un giornalista, one-shot. Roba indefinibile. Parte con una interessante sezione ritmica scura ed insistente, ma poi deriva verso qualsiasi freakeria senza capo nè coda, fra demenze, rumorismi, recitazioni e quant'altro. Troppo dispersivo. 6/10
Selten Gehörte Musik - 3. Berliner Dichterworkshop 12-13.7.73: Aveva ragione, come sempre, l'amico Vlad: .....la voliera del disagio mentale. Ci si ferma di nuovo, si riprende,
ci si trastulla con bizzarrie assortite, e poi via così, sino allo sfinimento
della ragionevolezza. Ognuno lo definisca a modo suo. Da ascoltare, ma con
cautela....Appunto, molta cautela. 5/10
Pekka Airaksinen - One point music (1972): Avant-noise a base di elettronica d'antan per questo sperimentatore finnico. La naivetè al potere, una visione a dir poco sfocata, la noia dietro l'angolo. 5,5/10
Rocky's Filj - Storie di Uomini e non (1973): Per certi versi affini ai New Trolls, con l'aggiunta di un sax insistente ed una visceralità notevole. Il cantante sfoggiava un ruggito importante. L'impianto non mancava, la voglia di strafare neanche: il disco è troppo eterogeneo e dispersivo, e perde di vista una visione coerente, che nei grandi dischi prog era essenziale. 6,5/10
Opus Avantra - Introspezione (1974): Ambiziosissimo ensemble che puntava alla fusione estrema di prog, classica, rinascimentale e cabaret. I momenti esaltanti non mancano, soprattutto quando il complesso suonava a pieni giri; sono i diversivi poco musicali e più teatrali a far cascare un po' le braccia (per quanto fosse brava la Del Monaco, la sua inflessione alla Landini proprio non riesco a prenderla sul serio......mi si perdoni). 6,5/10
Tim Hecker - Konoyo (2018): E' un mio problema personale, quello con TH. Perchè dopotutto è un musicista intelligente e sa cogliere suoni davvero inusitati (non saprei dire avanguardistici perchè non sono un esperto). Soltanto che l'album dopo un po' non cattura più la mia attenzione, perchè mi fa uno strano effetto tappezzeria. Forse non ho avuto pazienza. 6,5/10
Faust - You Know Faust (1997): Quella reunion non s'aveva da fare, se romanticamente (e con molto cinismo) ci fermiamo alle motivazioni artistiche. Sembrano delle prove, degli abbozzi, registrati e poi riversati così, senza tanto lavorarci. Diciamo che hanno sempre giocato sull'immagine mitica che la critica gli aveva costruito, e come dargli torto.... 6/10
Richard Skelton - Song To Epsilon Lyrae (2020): Ormai il prode Riccardo ha messo da parte il suo lirismo per darsi ad un ambient abrasa e pulverulenta, qualcosa che se venisse da uno sconosciuto si direbbe "non male", ma prodotta da lui finisce inevitabilmente nel dimenticatoio. 6/10
Furry Things - Hedfones (1996): Soltanto un anno dopo lo splendido esordio, i FT viravano verso un electro-dub svanito e poco focalizzato. Non era il loro humus ideale e l'azzardo non pagò molto. Ma le tendenze facevano gola ed evidentemente l'ambizione ebbe il sopravvento. 6/10
Raic - Multiplicity (2019): Esercizio di stile post-jazz con grande sfoggio di elementi percussivi, con un grande suono, uno stile elegante, qualche voce imponente ed una lunghezza oceanica, davvero troppo, troppo lungo. Quasi da non riuscire ad arrivare in fondo. 5/10