mercoledì 14 febbraio 2018

Raggi X - The Cure ‎– Join The Dots (B-Sides & Rarities 1978>2001 The Fiction Years) (2004)

Un'analisi traccia a traccia. Con devozione ma anche con un po' di distacco, perchè la giovinezza e i suoi ricordi hanno bisogno anche di quello, non solo di ironia e tenerezza.
Join the dots è un cofanetto che i Cure fecero uscire nel 2004, ovvero nell'anno in cui per la prima volta un loro album non uscì su Fiction. Il disco omonimo fu rilasciato dalla supermajor Geffen, mentre all'etichetta del loro scopritore/miracolato Chris Parry toccò questa antologia che aveva il compito di mettere ordine sulle b-sides e/o rarità di quasi un quarto di secolo, e sulle quali per sua fortuna detiene i diritti legali. Non so, quindi, quanta volontà ci sia stata da parte di RS di vedere pubblicato un lavoro del genere, quel che è certo è che i fan sono stati felici e contenti.
Il contenuto in larga parte già lo conoscevo, soprattutto per quanto riguarda i primi anni; era quasi tutto sulla cassetta (!) Standing on a beach / Staring at the sea, che faceva il punto fino al 1986. Altre erano sul vinile 33" raffazzonato Boys Don't Cry, sulla raccolta Japanese Whispers, e poi nei vari cd singles che tanti soldi ci hanno spillato, allegramente...
Per il resto, il giudizio è un'altalena....

CD1 • 1978>1987
01 - 10-15 Saturday Night (b-side of Killing An Arab 1979): La prima traccia è subito un anomalia: per quale motivo inserire l'apertura di Three Imaginary Boys, cioè tutt'altro che una b-side o una rarità? Perchè al suo posto ci sarebbe dovuta essere Killing An Arab, e nell'immediato post-11 Settembre i Cure ebbero dei grossi ed evidenti problemi nella gestione del pezzo, al punto di doverlo chiamare Killing another, quando non costretti ad ometterlo. Quindi ecco spiegata la sostituzione. Detto il pistolotto, servono altre parole per descrivere un monumento di 4 minuti scarsi che marchia a fuoco la new-wave? 9/10
02 - Plastic Passion (b-side of Boys Don't Cry 1979): Anche sul vinile 33'', quindi outtake del primo album. Giro discendente, ritmica sincopata, pezzo scorbutico ed efficace. 7/10
03 - Pillbox Tales (b-side of Boys Don't Cry re-release 1986): La conoscevamo da quel santo bootleg di 4 pezzi del 1990 che ci spiegava le radici, ma quelle vere. Nel 1986 RS, in un impeto nostalgico (o di urgenza, chi lo sa?), reincide Boys don't cry (peggiorandola), ricanta e remixa (o riregistra) questo stomp-punk del 1977 che faceva già intravedere il suo talento e che meritava di essere portato in superficie pubblicamente (ma l'originale grezzo era meglio...) 7/10
04 - Do The Hansa (extra b-side of Boys Don't Cry re-release 12" 1986): Vedi pistolotto sopra per la cronaca. Qui invece c'è l'ironia più brit e sardonica di RS, per una letterale parodia disco-funk che prende per il culo l'Ariola Hansa, la major tedesca che aveva indetto un concorso vinto dagli Easy Cure e che risolse il contratto stipulato dopo i ripetuti rifiuti di RS di vedersi trasformato il gruppo in una boy-cover-band da strapazzo. 8/10
05 - I'm Cold (b-side of Jumping Someone Else's Train 1979): Effluvio chitarristico quasi ormonale di RS per un mid-tempo che, per essere pezzo minore, non è male ed è uno degli anelli di congiunzione fra il mark I ed il II. 7/10
06 - Another Journey By Train (b-side of A Forest 1980): Ci siamo. Strumentale che fin dal titolo richiama e riprende Jumping, ma che vive di vita propria e col cantato sarebbe stato affine a Play for today. Gallup entra a gamba tesissima. Hartley punteggia col synth funzionale ma pittoresco. 8/10
07 - Descent (b-side of Primary 1981): L'anti-Primary per eccellenza; come trasformare uno scarto di lavorazione in esperimento interessante. Strumentale per basso e (forse) un altro basso in flanger, un'accordo strozzato di chitarra e solo piatti. Anomalo anche dalle atmosfere più ferme di Faith: dominato da una vera e propria stasi catatonica, lasciata galleggiare. 7,5/10
08 - Splintered In Her Head (b-side of Charlotte Sometimes 1981): In assoluto, uno dei pezzi più angoscianti, orrorifici e temibili dell'intero repertorio, forse secondo soltanto a Pornography, di cui fu di fatto una prova generale. Un incubo tribale per timpani e toms in loop, basso glaciale, micropunte sintetiche, voce dispersa e dissonante, e soprattutto quell'armonica manipolata, rallentata, trasformata in strumento di tortura. Capolavoro assoluto, impossibile da replicare dal vivo (e la versione del 2011 pagherà inevitabile dazio, ma forse era giusto tributare lo stesso). 9/10
09 - Lament ('Flexipop' magazine cover release 1982): Svolta dopo la lite con Gallup, che manda affanculo e se ne va. Storico perchè è il primo pezzo firmato in solitudine da RS, che venne invitato da Flexipop a fornire un inedito in esclusiva. I Cure non erano morti e Lament era ancora piuttosto dark, molto elettronico, trasudante di spleen, il cui unico difetto era la scarsa produzione. 7/10
10 - Just One Kiss (b-side of Let's Go To Bed 1982): Inizia la fase Japanese Whispers, la fascinazione elettro-esotica e tutto quello che ci andò dietro. Questo è un gioiello evocativo, molto percussivo ma a modo suo delicato e sublimemente arrangiato. 8/10
11 - The Dream (b-side of The Walk 1983): Produzione pesante di Steve Nye, che esaspera (ma con gusto) gli esotismi. Per questo motivo ricorda non poco i Japan, ma per fortuna la maestria di RS è insuperabile nel farli dimenticare quasi subito. 7,5/10
12 - The Upstairs Room (extra b-side of The Walk 12"1983): Stesso discorso del precedente, ma il ritmo sostenuto ed il memorabile chorus fanno di meglio. Siouxsie sarà morta d'invidia. 8/10
13 - Lament (extra b-side of The Walk 12" 1983): E infatti venne ri-registrato. Nye mise a posto le cose senza far pesare la sua mano, e ne uscì un pezzo molto atmosferico, di trademark. 8/10
14 - Speak My Language (b-side of The Love Cats 1983): Si cambia ancora, ed ecco la fase pseudo-jazz con Thornalley in cabina di regia. Questa è a dir poco fenomenale, col double-bass felpato, il bravissimo Anderson alla batteria, il piano honky-tonk, qualcosa di mai sentito, il chorus che va in stratosfera. Divino. 8,5/10
15 - Mr. Pink Eyes (extra b-side of The Lovecats 12" 1983): Dimenticarsi subito di Lovecats, per quanto divertente sia stata. La roba seria erano le b-sides, con la precedente e questa che va persino oltre, uno psico-free-jazz-cabaret da favola, lascivo e conturbante. Jeffrey Lee Pierce sarà morto d'invidia. 9/10
16 - Happy The Man (b-side of The Caterpillar 1984): Terminato il precariato, RS sistema la formazione e fa The Top con Allen al mixer. Gli scarti sono in linea con l'album, e non sfigurano affatto. Questo è relativamente rilassato, con RS che si lascia andare vocalmente e fa la differenza. 7/10
17 - Throw Your Foot (extra b-side of The Caterpillar 12" 1984): Specie di fusione fra Piggy in the mirror e Shake dog shake, con una progressione da brividi. Altra prova vocale superba, in trend. 7,5/10
18 - New Day (extra track on Half An Octopuss 10" /Quadpus 12" 1986): Da uno strano oggetto più da collezionismo che da discografia (un 10" limitato con A night like this, ma anche 12" ordinario con altro titolo ed un remix di Close to me), un ultimo scarto di The Top, un fosco ed ossessivo amarcord delle atmosfere pornografiche, molto molto valido. 7,5/10
19 - The Exploding Boy (b-side of In Between Days 1985): C'è ancora Allen per The head on the door ed i relativi corollari. Questo è un incrocio fra la popolare A-side e The Blood, con una fascinazione ispanica che mancava al repertorio. Non eccezionale, ma la stoffa compositiva fa sempre la differenza. 7/10
20 - A Few Hours After This (extra b-side of In Between Days 12" 1985): Sbandata psuedo-sinfonico-orchestrale, seppur rigorosamente sintetica. Suona come una midi-torch-song e si prende abbastanza sul serio, ma è talmente ridicola che non può farsi odiare. Billy McKenzie sarà morto d'invidia. 6,5/10
21 - A Man Inside My Mouth (b-side of Close To Me 1985): Basso ciccione e mood gigione per un wave-gag con progressione armonica delle sue, inimitabili. Gli Stranglers saranno morti d'invidia. 7/10
22 - Stop Dead (extra b-side of Close To Me 12" 1985): La differenza fra The Head on the door e Kiss me kiss me kiss me è che quest'ultimo è stato fatto doppio per includere tutti i pezzi validi, mentre per il primo sono stati relegati a b-sides. Questo mid-tempo non fa eccezione, con il suo bridge elegante e brillante...(segue sul prossimo cd...) 7/10


CD2 • 1987>1992
01 - A Japanese Dream (b-side of Why Can't I Be You? 1987): (segue dallo scorso cd)... il problema però è che così facendo le b-sides di Kiss me sono mediamente piuttosto inferiori. Il giro muscolar/circolare di questo, ad esempio, non va un granchè lontano e persino la struttura compositiva è debole. 5/10
02 - Breathe (b-side of Catch 1987): Lezioso e pretenzioso esercizio sountrack/orchestrale, suona come se RS avesse preso la viscida strada del prendersi maledettamente sul serio, facendo un passo zoppo. 4,5/10
03 - A Chain Of Flowers (extra b-side of Catch 12" 1987): Stesso filone, serioso-atmosferico, leggermente meglio ma non sufficiente. 5,5/10
04 - Snow In Summer (b-side of Just Like Heaven 1987): Un potenziale hit-single, quasi alla Friday I'm in love, e quindi disprezzabile. 4/10
05 - Sugar Girl (extra b-side of Just Like Heaven 12" 1987): Quasi un toccare il fondo del kitsch melodico, davvero difficile da credere che RS non avesse di meglio per spillare soldi ai fans. Davvero, sarebbe stato meglio dimezzare Kiss me. 4/10.
06 - Icing Sugar (Remix) (extra track on Kiss Me Kiss Me Kiss Me orange vinyl bonus disc 1987): Remix di uno dei pezzi di punta dell'album. Dietro i singoli sarebbe stato meglio mettere queste versioni, invece di quella spazzatura inedita. Per quanto non aggiungano un granchè all'originale. 6/10
07 - Hey You!!! (12" Extended Remix) (b-side of Hot Hot Hot !!! 1988): Come sopra. Grande spazio al sax di Thompson che impreziosiva l'originale. 6/10
08 - How Beautiful You Are (Remix) (extra track on Kiss Me Kiss Me Kiss Me Radio Sampler 1987): Anche il remix più brutto e sfigato di una delle vette più lucenti di RS non ne avrebbe scalfito l'integrità. Questo è abbastanza ordinario ed ha il buon gusto di non stravolgere, per cui 8/10.
09 - To The Sky (from fiction CD Stranger Than Fiction 1989): Buttato lì in un sampler celebrativo della Fiction, come unico e solo inedito delle sessions di Kiss Me. E per fortuna che non ci è finito dentro, banale, piatto e svogliato com'è. 4,5/10.
10 - Babble (b-side of Lullaby / Fascination Street 1989): Fffffff.....respiriamo, siamo in area Disintegration, anche se non c'è da esaltarsi tanto. L'impeto è di quelli trascinanti e RS sembra recuperare una furia espressiva che sembrava dimenticata. 7/10
11 - Out Of Mind (extra b-side of Lullaby 12" / Fascination Street 12" 1989): Boombastico e tornitruante, non da buttar via per forma e sostanza. 6/10
12 - 2 Late (b-side of Lovesong 1989): Poppettino banale e sciapo, da squalifica. 4/10
13 - Fear Of Ghosts (extra b-side of Lovesong 12" 1989): Curioso esperimento extralarge per essere un retro (7 minuti): incipit fatalista, vagamente Disintegration, monotematico ma buono, con due fasi di sussurrato presi di peso da Lullaby. 7/10
14 - Hello I Love You (unreleased psychedelic mix 2004): Più che psichedelico, direi il mix post-new-age, al cloroformio. Una palla enorme. 4/10
15 - Hello I Love You (from Elektra CD Rubaiyat 1990): Potrei definirla una versione simpatica, frizzantina, modernizzata, non cureizzata. Diciamo che già l'originale non mi faceva impazzire, chè nel repertorio dei Doors è una delle più scontate. Non si poteva scegliere di meglio? 5/10
16 - Hello I Love You (Slight Return Mix) (from Elektra CD Rubaiyat 1990): In un mondo migliore infatti questa sarebbe stata la vera cover contributiva: alla Gerogerigegege, alla Anal Cunt. 13 Secondi ipercinetici. Ahaha. 8/10
17 - Harold And Joe (b-side of Never Enough 1990): Già il lato A non era niente di chè, pur essendo una relativa novità nel repertorio, con tutte quelle chitarre (ed in realtà era una prova generale di Wish), il retro poteva tranquillamente restare nel cassetto. Elettro-midi svogliato e prova vocale sottotono, non ne va bene una. 4,5/10
18 - Just Like Heaven (Dizzy Mix) (b-side of Close To Me re-release 1990): Ma dico io, ma c'era proprio bisogno di rovinare JLH con un obbrobrio bossa-dub? 3,5/10

CD3 • 1992>1996
01 - This Twilight Garden (b-side of High 1992): Boccata d'aria fresca, dopo tanta di quella fritta. Superbo spleen atmosferico, di quello che resta impresso per sempre. Peccato che sia rimasto un episodio isolato. 8,5/10.
02 - Play (extra b-side of High 12" 1992): Lentone ben scandito con l'Eminent a fare da sostegno, probabile scarto di Disintegration rilanciato per l'occasione. Buono. 7/10
03 - Halo (b-side of Friday Friday I'm In Love 1992): Stanchezza, stanchezza, stanchezza. Manierismo che trasuda da tutti i pori. 4,5/10
04 - Scared as You (extra b-side of Friday I'm In Love 12" 1992)Stanchezza, stanchezza, stanchezza. Manierismo che trasuda da tutti i pori. 4,5/10
05 - The Big Hand (b-side of A Letter To Elise 1992): Medio-tempo melanconico, con la solita struttura ormai usurata, si salva per mestiere ed evocazione. 6/10
06 - A Foolish Arrangement (extra b-side of A Letter To Elise 12" 1992): Energetico ed asciutto, con buona progressione. Discreto. 6,5/10
07 - Doing The Unstuck (unreleased 12" version 2004): Già non sopporto l'originale, figuriamoci una versione rifatta. 4/10
08 - Purple Haze (unreleased Virgin Radio version 2004): Stesso discorso dei Doors, non si poteva scegliere meglio? Si doveva per forza andare a parare su uno dei pezzi più banali di Hendrix? 4,5/10
09 - Purple Haze (from Stone Free: A Tribute To Jimi Hendrix 1993): Vade retro, la versione elettronica. 4/10
10 - Burn (from The Crow OST 1993): Oh, respiro...Finalmente ne beccavano una. Burn è una piccola istituzione fra le frattaglie di una carriera. Epico, corale, contagioso, trascinò il film e ne divenne la bandiera. Uno dei miei segnalibri dell'adolescenza. 7,5/10
11 - Young Americans (from 104.9 XFM compilation 1995); E per fortuna con questa si chiuse la stagione delle cover, una peggio dell'altra. Questa fu la peggiore in assoluto. 4/10
12 - Dredd Song (from Judge Dredd OST 1995): Invece la stagione delle soundtracks originali fu una bella accoppiata: per il film con Stallone un bel epico-sinfonico-titanico (rarissimi i successi in questo stile). 7/10
13 - It Used to be me (b-side of The 13th 1996): Siamo a Wild Mood Swings, solito trittico di singoloni doppi, discutibile ed altalenante la qualità degli scarti, come del resto fu l'album. Intanto questa però fa il miracolo: lento acido, solenne e melanconico, pesante in crescendo. Memorabile. Altro che nel disco, questo doveva andare lanciato in orbita (ma mi rendo conto che non è commerciale, per cui...) 8,5/10
14 - Ocean (b-side of The 13th 1996): RS prende una cotta per gli archi di corollario, così spesso pennella ballads crepuscolari come questa, buone per un Unplugged MTV Show ma anche qualcosa in più. Niente di eccezionale, per carità, siamo nell'ordinario del decente. 6,5/10
15 - Adonais (b-side of The 13th 1996): Qui gli archi invece fanno da contrappunto ad un pezzo movimentato, con una batteria inquieta e saltellante, ma la resa generale è di manierismo e di già strasentito. 5/10

CD4 • 1996>2001
01 - Home (b-side of Mint Car 1996): Continua imperterrita la sbornia degli archi, anche se sono un contorno. Questo tuttavia se li centellina con intelligenza, ed è persino gradevole; di sicuro 10 volte meglio del singolo. 7/10
02 - Waiting (b-side of Mint Car 1996): Un curioso mood alla Disintegration, tema arrendevole ma deciso. Un compromesso decente. 6,5/10
03 - A Pink Dream (b-side of Mint Car 1996): Sono state troppe, 3 b-sides per singolo. Questo scarto baldanzoso non meritava neanche di essere tolto dal cassetto. 4,5/10
04 - This Is A Lie (Ambient Mix) (b-side of Gone! / Strange Attraction 1996): RS ha sempre voluto scherzare sui nomi dei remix, e ci fa simpatia. Comunque, uno dei pezzi più struggenti di WMS non fatica a farsi amare anche in una nuda versione per voce, acustica ed archi. Anche solo chiamarlo mix, è brit humour. 7/10
05 - Wrong Number (P2P Mix) (extra b-side of Wrong Number 1997): Oddio mio, la versione da discoteca di un singolo isolato che già strizzava l'occhio, ed era mediocre. E dura 8 minuti. Cosa chiedere di peggio? 3/10
06 - More Than This (from the The X-Files: The Album 1998): Devo essere sincero, questa me l'ero persa. Una traccia in solitario di RS, interamente elettronica, di servizio ma in struttura tradizionale. E sorpresa, molto ma molto bella. 7,5/10
07 - World In My Eyes (from For The Masses: A Tribute To Depeche Mode 1998): Sembrava capitare a fagiolo questo tribute, per la mini-sbornia electro che fruttò solo 3 pezzi (per fortuna). Non ho mai amato i DM e non conosco l'originale; diciamo che è una curiosity, appena decente. Sarebbe stato interessante se ci fosse stato l'opposto. 6/10
08 - Possession (Unreleased Track From Bloodflowers Sessions 2000): Mettiamola così: Bloodflowers sarebbe potuto diventare l'album elettronico, anzichè essere l'ultimo bello. Questo scarto rivela che RS rinsavì a lavori ormai maturi, e gli fa fatto un plauso per il gesto, davvero decisivo. 5/10
09 - Out Of This World (Unreleased Oakenfold Mix 2000): L'opening track di Bloodflowers in salsa trip-hop. 7 minuti di puro tedio, seppur lievemente intrigante. 5/10
10 - Maybe Someday (Acoustic Mix) (Maybe Someday promo only CD 2000): Ancora, uno scherzo di appellativo al mix. Il pezzo più bello di Bloodflowers con pochissime modifiche all'arrangiamento originale. L'ultimo, grande pezzo che abbiano mai fatto. 8,5/10
11 - Coming Up (extra track on Japanese/Australian version of Bloodflowers 2000): Forse, inserito nella track listing del disco ordinario sarebbe stato un di più. Preso isolato, suona abbastanza energetico e personale da non farsi disprezzare. 6,5/10.
12 - Signal To Noise (Unreleased Acoustic Version 2001): Quando scrive "version" invece ci prende....L'ottima b-side di Cut here in graziosa acustica, compete con l'originale. 7/10
13 - Signal To Noise (b-side of Cut Here 2001): La conoscevo già, e l'ascolto con piacere. E' meglio della side A. 7/10
14 - Just Say Yes (Unreleased Curve Mix 2001): I Curve che remixano i Cure? E quella voce manipolata? Ma stiamo scherzando? 4/10
15 - A Forest (Unreleased Mark Plati Mix 2001): E quale miglior chiusura della cofana se non una versione hard-drum'n'bass di A Forest? Non fosse per quella chitarra da hero, sarebbe stata persino meglio. 6,5/10.

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