venerdì 3 luglio 2020

Arab Strap - Girls Of Summer (Original Studio Version 1997)

Per oltre vent'anni, la mia Girls Of Summer è stata quella di Mad For Sadness, con la sua durata di oltre 8 minuti, e poi ripubblicata in altre versioni nel cofanetto postumo Scenes of a sexual nature (10:22) e nella ristampa deluxe di Philophobia. Uno dei massimi climax dei concerti degli AS per lungo tempo, una girandola di emozioni che culmina nella fase techno inserita prima del rallentamento finale. Immensamente più veloce, energetica e fragorosa della sua versione originale, che scoprii in seguito quando acquistai l'EP omonimo, uscito nel 1997, ovviamente su Chemikal. Non mi disse un granchè e credo di averla archiviata dopo un paio di ascolti al massimo. Non reggeva proprio il confronto, come in altri casi in cui sul palco M&M trasfiguravano i loro pezzi dandogli una vita letteralmente nuova (Blood, Phone me tomorrow, One day after school).
Oggi, in piena sbornia AS post-Archive su Bandcamp, una bazza piovutami fra capo e collo in grado di riprendere una passione che non accenna a passare col tempo, ripassando il repertorio da cima a fondo, avviene in me una clamorosa rivalutazione di questo originale in studio, della durata di 6 minuti esatti. Appare quantomeno curioso che su YT non sia stata caricata da nessuno, segno che forse si tratta di un episodio un po' dimenticato. A mio parere, si rivela essere un gioiello di rarefazione, di arrendevole pigrizia affine per certi versi a Coming Down, Deeper e Trippy, come esse contenente piccole particelle di Dna Slintiano (innegabile influenza, anche se fosse stata involontaria, ma AM ha espressamente dichiarato di amare tantissimo Spiderland). Il monologo di AM è di quelli tipici del periodo, da hangover ormonale e filosofia spiccia ma poetica. Retta da un riff di basso portante, su cui MM disegna fioretti semi-dissonanti di elettrica, trova secondo me un valore aggiunto nella batteria, registrata divinamente come sempre, accarezzata sul rullante e sui piatti da spazzole regolari e saldamente impugnate. Non ci sono conferme scritte nè orali che sia stata opera di AM, ma come nella maggior parte del loro repertorio sembrerebbe scontato concludere che sia stato lui a registrare le parti di batteria umana. D'altra parte iniziò come tale nei Bay, e non ci sono motivi per pensare che non abbia continuato a suonarla in studio negli anni. In questa sbornia, sono particolarmente affascinato ed attento come non mai alle "sue" performances e ritengo che siano tutte di grande gusto ed effetto scenico. Lo definirei uno di quei musicisti non-virtuosi, quasi nascosti ma altamente funzionali nonchè capaci di ricreare un proprio linguaggio, anche nelle esecuzioni più semplici e lineari.
Tornando a GOS, lo schema iniziale si ferma, riparte con un tamburellare frenetico sul rullante, MM sovrappone le sue classiche frasine atmosferiche e fa decollare la sezione fino ad azionare il distorsore. Il crescendo sfuma, ed il breve finale dolente e smorzato appare come una delle parti più slintiane in assoluto del loro repertorio.
Sembra non irreale pensare che l'AS Archive verrà ampliato in futuro (se poi ci fosse un secondo lockdown in autunno-inverno, diventerà probabile!); a questo punto, direi che una delle più da me desiderate diventerebbe una fedele versione live, in stile slacker, proprio come questa. Chissà se l'hanno mai fatta. Mai dire mai, con questi due.

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