lunedì 31 gennaio 2022

Scarti da TM #70


Soap&Skin - From Gas To Solid ⁄ You Are My Friend (2018): Cantautrice austriaca al terzo album, non conosco i precedenti. Eterogenea ed eclettica, spazia fra austere ballad piano/voce, le più interessanti, a synth-pop vaporosi ed impennate barocche reminescenti Zola Jesus. Cantante molto capace, dall'alto potenziale commerciale, ma che un po' si perde nei cunicoli di una creatività non troppo focalizzata. 6,5/10

Gruppo Di Improvvisazione Nuova Consonanza ‎- Improvisationen (1968): Facile spellarsi per The Feed-back, Eroina o Niente. Difficile spendersi in parole per i lavori più radicali del GINC, come si può evincere in rete; nessuno si è mai sbilanciato, perchè erano lavori talmente astrusi e volatili che è impossibile darne un giudizio. 6,5/10

Gallon Drunk ‎- You, The Night ... And The Music (1992): Questa volta il tempo non fa il miracolo: pur riconoscendo ai GD una cifra artistica importante (grossomodo fra Nick Cave ed i Gun Club), non riesco a farmeli piacere, esattamente come successe all'epoca, nonostante il buon sostegno della critica e del mio amico Pig. Pazienza. 6,5/10

Heliogabale - To Pee EP (1996): Un 5 tracce ben piazzato nel periodo dorato del quartetto francese, cioè fra i due migliori album. Noise-art-rock con qualche divagazione pseudo-jazz, poco da dire sul grande chitarrista Thipaine. Paradossalmente funziona meno dei dischi perchè la loro concettualità grandguignolesca ha bisogno di più profondità e tempo per emergere. Dettaglio risibile. 7/10

Primitive Man - Caustic (2017): Traumatico sludge-doom-metal, kilometrico e sanguinolento, di buona media ma penalizzato oltre misura da un growling davvero eccessivo. 6/10

Island - 2005 Pyrrho (1975-76): Doppio archeologico dei progsters svizzeri alquanto fulminanti col loro unico del '77. Un disco dal vivo, l'altro casalingo. Per quanto talento potessero esprimere in ogni sede, impossibile prescindere dalla qualità audio di cui necessitavano. Qua siamo a livelli quasi infami. 6/10

Ilitch ‎- 10 Suicides (1980): Collettivo francese già incluso nella NWW List, qui con un disco stranissimo, un po' crudo ed un po' surreale, fra cantautorato esangue, rumorismo, elettronica, cabaret, etc. I momenti validi arrivano quando meno te l'aspetti, ma quanta attesa....6/10

Iggy & The Stooges - Raw Power (1973): Niente, non riesco a rivalutare questo disco neanche 20 anni dopo l'ultima volta in cui l'avevo schifato. Pensare anche solo di striscio allo spreco immane di vedere Ron Asheton al basso, pensare all'infame produzione, pensare alla mediocrità di Williamsons, fa tristezza. Persino Iggy Pop ne era un po' imbarazzato, raccontando quel periodo nel documentario sugli Stooges di qualche anno fa (quello sì che è da vedere). 5,5/10

Charlatans - Some Friendly (1990): Avevo un vago ricordo soprattutto di una canzone che all'epoca davano alla radio, Flower, che mi piaceva. Ma non avevo mai provato ad ascoltare quello che poi ho visto essere una pietra miliare in Ondarock. L'imbarazzo è palpabile e tangibile, oppure io non capisco niente di brit-pop. Massimo diabete. 5,5/10

Catherine Wheel - Ferment (1992): Sono molto più legato a Chrome, il successore, anche se questo resta un bel pilastro di indie-shoegaze-core con ottime melodie ma, grosso limite, produzione appiattente. Forse è anche una questione di invecchiamento (sia mio che del suono). Questo limite castra parzialmente il risultato globale, ma restavano dei colossi del genere. 7/10

Crass ‎- Christ - The Bootleg (Live 1984): Rappresentazione plastica del tour d'addio dei Crass, con esibizioni proverbialmente al napalm, con il vetriolo fra le mani e nelle gole. Purtroppo, come qualità è persino peggio di un bootleg. E ci perde. 6,5/10

Oneohtrix Point Never - Garden Of Delete (2015): Musica per algoritmi emotivi, frullatore impazzito di vaporizzazioni, distintegrazione di micro-temi in sequenze inafferrabili. Ad ogni disco che ascolto di Lopatin mi sento sempre più vecchio e non aggiornato sulle tendenze, visto anche l'hype che lo circonda. Ma de gustibus non muore mai... 6/10

Jade Warrior ‎- Kites (1976): Persino un act raffinato ed originale come il JW non poteva opporre resistenza a quel Rubicone che fu il 1976, spartiacque per tutto il Prog ed un mondo intero. Il declino fu proporzionale agli outfit precedenti, di ottimo livello, ma un certo manierismo ed una certosinità un po' eccessiva (e vanesia) fece capolino. 6,5/10

Neptune - Green/White/Red Cassette (2005/06): Trittico di tapes colorati, episodio laterale nella discografia degli artigian-noisers bostoniani. Pur essendo registrati molto bene, sembrano più dei demos, una miniera di spunti dediti ai lati più ritmici e meccanici del loro suono, che però restano involuti ed abbozzati. Molto meglio i dischi ufficiali. Rispettivamente 6,5, 5,5 e 6/10.