lunedì 31 ottobre 2022

Scarti da TM #79



Faust - Punkt. (Cd 5 1971-1974): Registrazioni del 1974 diseppellite per il box celebrativo del 2021 che ha celebrato i primi storici album. Siamo ai limiti del feticismo, anche se la lungimiranza resta inenarrabile. Sono sostanzialmente delle prove, col gruppo ai limiti dello split. Diciamo che poteva essere la genesi di un altro grande capolavoro. Non andò così. 6/10

For Against - Shelf Life (1997): Forse l'unico passo falso in carriera per i For Against, un disco jingle-jangle senza la profondità e la freschezza di Aperture, con tante melodie spleen-pop ma con un sostanziale appiattimento della proposta. 6/10

Giganti - Terra In Bocca (Poesia Di Un Delitto) (1971): Avevo dei sospetti. Un gruppo con un nome così poco esaltante, che rievocava l'epoca beat, ma autore di uno dei primi dischi prog in Italia, ed anche abbastanza celebrato, da finire in una classifica di Zuffanti. Ma non è che se c'è una tonnellata di mellotron, dei ritmi convulsi e qualche graffiata è sufficente. Qui è la vocalità a rovinare tutto, così sboccatamente ereditiera dell'epoca beat (appunto), che fa a pugni col progressive. Un disco da Circolo Arci pseudo-intellettualoide, fra l'altro registrato anche male. 5/10

David Sylvian - Playing The Schoolhouse EP (2015): Un quarto d'ora di impalpabili suoni concreti registrati in una scuola in Norvegia. Va bene tutta la concettualità ed il non ripetersi mai e lo spirito nomade e tutto il resto, ma suvvia.....questo è anche troppo. 5/10

Rhodri Davies & David Sylvian & Mark Wastell ‎- There Is No Love (2017): Mezz'ora di impalpabili suoni concreti e audio-ronzii su cui Sylvian recita un pigro monologo. Non va bene niente, perchè da Sylvian ci aspettiamo molto, ma molto di più musicale. 5/10

Helios Creed - Nugg The Transport (1996): Significativo, il primo album di HC dopo la morte di DE. Ma non cambiò un granchè; qualche sfuriata cyber-punk, qualche escursione sintetica alla Hawkwind, tanto divagare ed un po' di noia (tanta).  6/10

Steve Hillage - L (1976): Al secondo album da solista, l'ex Gong perdeva freschezza e spontaneità che avevano stupito nel Fish Rising dell'anno prima. Qualche smania da guitar-hero, una produzione un po' tronfia (Rundgren, guarda caso), atmosfere west-coastiane, incensi indiani, insomma, tanta carne al fuoco ma poco memorabile. 6/10

Japan - Assemblage (1981): I Japan sono stati uno dei gruppi più sfruttati della storia, prova ne è l'enorme numero di compilation che si sono riversate sul mercato, quasi tutte per imbrogliare la gente. La Hansa li ebbe sotto contratto per i primi 3 album e non fu da meno. Questa è la meno truffaldina, con qualche singolo extra-album. Presa per come è, non è il diavolo: il meno peggio del glam degli esordi e ben più della premessa di un radioso futuro. 6,5/10

Old Saw - Country Tropics (2021): Ohms dal deserto. Una lunga contemplazione alt-country-raga in 4 movimenti per slide e strumenti affini, giustamente descritta da PS come una versione polifonica di John Fahey. C'è un lavoro certosino dietro ma provoca tanti, tanti sbadigli. 5,5/10

Organum - Sanctus (2006): Dalla svolta ecclesiastica di David Jackman, 40 minuti di drone celestiale con una nota di piano stentorea messa a scadenza regolare. La beffa è che è divisa in 4 movimenti di uguale durata, ed all'inizio di ciascuno dei 3 successivi al primo ci si aspetta che cambi qualcosa....e invece no. Bel suono, eh, ma tanti sbadigli. 5/10

Landings - Oceanless (2001): Dallo Utah, un duo misto di veterani in giro da oltre 20 anni sulla scia dei nobili psych-shoegazers dei '90 (Flying Saucer Attack, Labradford e affini). Nonostante i suoni siano belli espansi ed ovattati come da protocollo, sono terribilmente privi di talento e la durata del disco è inconsolabilmente infinita. Se la Kranky non li ha mai presi un motivo c'è stato. 5/10

La Nòvia - Maintes Fois (2020): Ensemble folk-cameristico francese, guidato dal girondista Gourdon. L'ispirazione è chiaramente Lamonte Young, con un crescendo minimalista più che altro basato sulle stratificazioni di violino, cornamuse e chitarra elettrica. Il giudizio dipende dallo stato d'animo, ma non è detto che anni fa potesse piacermi.  6/10