venerdì 31 marzo 2017

Scarti Da TM #20

Divination - Akasha (1995): Bill Laswell non è un ambientalista e si sente. I suoi immobilismi pulviscolari sono di una noia feroce. Quanto alla parte jungle del disco, non metto becco perchè è un genere che non mi è mai interessato. 5/10

Anathema - The Silent Enigma (1995): La svolta prog-doom, la pompa magna col vento in poppa. Un disco tutto sommato bello ma estenuante, che forse in altri tempi avrei apprezzato maggiormente. Ma diciamo che con il passare degli anni sopporto sempre meno le voci grosse e certe enfasi drammatiche. 6,5/10

Mammoth Weed Wizard Bastard - Noeth Ac Anoeth (2015): Doom ipoteticamente sulla scia dei grandi Windhand, ma è chiaro che occorre ben altra classe. La voce femminile è troppo marginale e non bastano un paio di buone aperture post-goth per rendere sufficente un disco che indugia troppo su riff triti e ritriti. 5,5/10

Roberto Cacciapaglia - Generazioni Del Cielo (1986): Neoclassica moderna da parte del compositore più ricercato dagli spot pubblicitari forse di tutti i tempi. Musica divina, molto corale, suono impeccabile, cura certosina, che ha i pregi e i limiti del caso: grande ispirazione ma anche grandi sbadigli. 6,5/10

Napalm Death - From Enslavement To Obliteration (1988): Difficilissimo ripetersi, dopo la baraonda di Scum. Eppure resta un buon esempio del death-grind primigenio, ancora incontaminato se non vergine. La monotonia fu una brutta bestia da respingere dietro l'angolo col coltello fra i denti. 6,5/10

Elysia Crampton ‎- Elysia Crampton Presents Demon City (2016): Disco dell'anno per Mattioli. Vale più o meno lo stesso discorso di Arca. Ormai sono un vecchio bacucco e non riesco più a farmi conquistare dalle nuove elettroniche. Oppure sono queste stesse che non sono nulla di eccezionale? La risposta al tempo. 6,5/10

Dome - Will You Speak This Word (1982): Quarto ed ultimo di Lewis & Gilbert sotto la cupola Dome, meno eversivo, più sbilanciato con l'elettronica, con qualche tappabuco evitabile. I 18 minuti di To speak però facevano ardere ancora il fuoco della sperimentazione. 6,5/10

Jefferson Airplane - Volunteers (1969): Quanto sono invecchiati i Jefferson. Ci sono alcuni pezzi molto belli, ma quanta polvere su queste melodie....E' il destino di chi ebbe successo, come ha scritto giustamente PS: gli sconosciuti contemporanei avrebbero ricevuto gloria postuma, i Jefferson si godettero il successo immediato. Punti di vista. 6,5/10

Bevis Frond ‎- Miasma (1987): Scadente, scadentissimo garage psichedelico, oltretutto registrato malissimo. Come ha giustamente scritto PS (e dai), Saloman è stato prima di tutto un grande venditore di sè stesso; questa robaccia avrebbe potuto farla più o meno qualsiasi band da garage. 4,5/10

Amedeo Minghi - Amedeo Minghi (1973): Mi è mancato solo il coraggio, ma devo ammettere la mia stima e ammirazione per AM, persino nelle sue pagine di maggior successo. Il debutto era immerso nella sua epoca fino al midollo: pop sinfonico, soft-prog-westcoastiano, folkettoni agresti, di stoffa elegantissima. Metà molto bello, metà ordinario. 7/10 

Yura Yura Teikoku ‎- Hollow Me (2007): Termino qui la mia escursione nel jappo-pop d'avanguardia inneggiato da FS. E' musica raffinata ma al contempo leggermente sbilenca, accattivante ma non ruffiana. Andrebbe benissimo come sottofondo al ristorante, invece delle solite menate. Ma presa da sola, ha grossi limiti. 6/10

Atoll - Musiciens - Magiciens (1974): Vien da pensare che il capolavoro dell'anno successivo fu uno splendido meteorite, vista l'ordinarietà di questo e la delusione cocente del successivo nel '77. Qui siamo in un prog fibrillante e romantico, con le doti tecniche in sfoggio ma con una forma compositiva medio-bassa per il periodo. 6,5/10

Carl Stone - Woo Lae Oak (1983): Animale strano, il minimalismo. Può esaltarmi come deprimermi o farmi incazzare. Questo Stone d'annata purtroppo rientra nella seconda categoria. Non ci ho colto davvero nulla di significativo. Droni screziati da encefalogramma piatto. 5/10

Lou Reed & Metallica ‎- Lulu (2011): Due istituzioni talmente ingessate da annullarsi l'una con l'altra. Un monolite assurdo che si prende a pugni da solo. Forse la comprensione delle liriche, data l'alta incidenza, avrebbe aiutato. Ma è evidente che qualcuno senza coscienza ha permesso impunemente al buon Lu-rìd (r.i.p.), fritto da parecchio tempo, di fare questa puttanata immane. 4/10

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