Danny Cohen - Dannyland (2004): Uno che inizia a fare dischi verso la mezza età o è raccomandato oppure il mondo si è perso qualcosa. La seconda può anche succedere, la storia ce lo insegna. Qui è stato Tom Waits. 5/10
Mike Cooper With The Machine Gun Co. – Places I Know (1971): Quando ho letto su BU della ristampa, speravo di aver trovato un'altra gemma nascosta dei 70. Peccato, solo un onesto cantautore folk-rock di serie B. 6/10
Lol Coxhill – Ear Of Beholder (1971): Incensatissimo da PS, ma ho un limite: non è proprio la mia musica. Ciò non toglie che, dopo 2-3 ascolti, riveli doti istrioniche e di intrattenimento che trascendono i gusti. 7/10
Crisne - Albedo (2012): La Marongiu degli Architeuctis Rex in libera uscita personale col suo progetto hauntologico. Vaporoso, un po' krauto, suono molto sintetico anni '80; peccato che manchino i pezzi. Se ne fa un altro la riprovo, però. 5,5/10
David Cross - Exiles (1997): Confesso, l'ho ascoltato soltanto per la presenza di PH alla voce. Ma è la sagra del narcisismo, dei reduci del prog abbandonati soltanto ad un auto-estetica priva di ogni senso dell'avventura, e priva di buon gusto. 5/10
Devo - New Traditionalists (1981): Cantonata clamorosa, il peggiore synth-pop, svagato e pezzi inesistenti. Forse dovrei riascoltarlo, ma al massimo si arriverebbe a 4,5/10.
Drcarlsonalbion – La Strega And The Cunning Man In The Smoke (2012): Carlson si dà alle sonorizzazioni, credo ormai disintossicato (a giudicare dalle interviste su Youtube, sembra piuttosto presente), da solo con la sua chitarra pigra e laconica. Meglio gli Earth, anche quelli meno esaltanti. Vale un ascolto, comunque 6/10
Early Day Miners - Placer Found (2000): Penso che i cicli siano fisiologici. Magari fra una decina d'anni rivaluteremo lo slow-core, al netto dei classici. Adesso è un po' al nadir. E allora potrò sbandierare che io l'ho sempre amato, follemente...Anche certi dischi minori. 6/10
Frogs - It's Only Right And Natural (1989): Folk sbilenco, folle e felice di esserlo. Riponevo qualche speranza, ma proprio non m'è entrato. La classe sta altrove. 5/10
Fuzz Orchestra - Morire per la patria (2012): Dobbiamo sostenere i gruppi italiani, dobbiamo aiutarli a superare questa mania di provincialismo, dobbiamo andarli a vedere dal vivo, dobbiamo comprare le magliette....sì, va bene, ma anche quando sono poca poca roba? 5/10
Peter Gabriel - Passion (1989): Incensatissimo da PS. Diciamo che se Gabriel lo avesse realizzato con sana e genuina adesione al concetto e con una produzione più spartana sì, avrebbe potuto realizzare un capolavoro. Invece è una mezza colonna sonora prodotta mainstream anno domini 1989. Si faccia un po' media, esce 6,5/10
Flavio Giurato - Marco Polo (1984): Oh, sulla carta doveva essere un must per noi panelliani/dongiovanniani. Qualche cosa di notevole c'è, ma forse Giurato avrebbe raggiunto risultati più rilevanti se si fosse dato al minimalismo. Tutte quelle ripetizioni fino alla noia provocano sbadigli. 6/10
Flavio Giurato - La Scomparsa di Majorana (2015): Ballad acustiche tendenti al grigio con un sussurro appena appena udibile, che snocciola testi molto belli. Per questi ultimi merita 2 ascolti, ma da qui a metterlo nella top 10 dell'anno, ce ne corre. 6,5/10
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