domenica 10 gennaio 2016

Scarti da TM #3

Goblin Cock - Come With Me If You Want To Live! (2009): Esperimento metal di Rob Crow, uno che mi è sempre stato antipatico per aver distratto Zack Smith dai 3MP ma che alla lunga ha sempre fatto il suo mestiere con onestà ed integrità. Persino qui. 6/10

Hairy Chapter - Can't get through (1971): Non potevano mancare scarti dalla NWW List. Questo è troppo hard-rock, per quanto nel '71 l'hard-rock potesse vivere la stagione dorata. Diciamo che il ciclo fisiologico dell'H-R più canonico è un po' che è al nadir e non accenna a rialzarsi, nonostante la bravura quasi oggettiva. 6,5/10

Heads - Relaxing with...(1995): Stoner-rock monodimensionale di quello che a metà '90 era pompatissimo da Beppe Riva di Rockerilla, ed io lì pronto a cascarci. Per fortuna che non comprai il cd; non mi ispiravano dalle foto, chissà perchè. 5/10

Michael Hoenig - Departure From The Northern Wasteland (1978) Ex-Agitation Free, con un (presunto) capolavoro di musica elettronica ante-litteram. L'ho trovato bello ma non così sensazionale. Forse ero un po' stanco quando l'ho ascoltato. 7/10

James Holden - The Inheritors (2013): Elettronica ritmata di vaga ispirazione techno-trance con qualche velleità alla Swanson / Porter. Buono ma un po' sfiancante alla lunga 6,5/10

Ida - Ten small paces (1997): Indie-rock all'acqua di rose di cui ai tempi era quasi vietato parlare male. Tutto così perfetto, pulitino, arioso ed ordinato. Che palle. 5,5/10

Inventions - Maze of woods (2015): Mr. Eluvium + Smith degli Explosions. Delusione dell'anno. Inventatevi qualcos'altro, per favore. O ci mettete più impegno o lasciate stare. Ma grazie, per sempre. 5,5/10

Jacula - In Cauda Semper Stat Venenum (2001): Declamazioni in latino su strati di organo chiesastico, come se il mondo stesse per finire da un momento all'altro. Di una noia e pesantezza non indifferenti. 5/10

Jennifer Gentle - I Am you are (2001): Sydbarrettiano fino al midollo, ma anticamera lodevole del secondo album, il capolavoro. E' che non c'era molto da dire per farne un post. 7/10

La Piramide Di Sangue - Sette (2014): Obscure-psychedelia italiana, di quella inneggiata da VM. Meglio i Supervixens e i sardi Hermetic Brother-etc etc, ma merita un ascoltino. 6,5/10

Ladytron - 604 (2001): Uh? Eh? No, è che una sera al cinema c'era uno spot pro-industria e il sottofondo era He took her to a movie che è un pezzettino elettronico irresistibile. Il resto del disco molto meno. 5,5/10

Lemonheads - It's A Shame About Ray (1992): No, io su Dando non sono mai cascato. Già all'epoca le sue canzoncine mi sembravano del tutto insignificanti. Ed oggi sono lì, impietose e svergognate, a coprirsi la faccia. Una volta il marketing era onnipotente. 4/10

Lois - Strumpet (1993): Indie-rock all'acqua di rose di cui ai tempi era quasi vietato parlare male. Tutto così perfetto, pulitino, arioso ed ordinato. Che palle. 5,5/10

Mahogany Brain ‎– With (Junk-Saucepan) When (Spoon-Trigger) (1971): Un poeta sfatto da chissà quale sostanza che recita sopra un improvvisazione collettiva, di musicisti probabilmente fatti anch'essi. C'è un limite a tutto, ma anche alle critiche che gli si possono rivolgere. 6,5/10

Aaron Martin - Chapel floor (2014): Solo violoncello, acustico o effettato. Ha i pregi (il suono) e i difetti (la limitatezza) del caso. 6,5 e molto probabilmente croce sopra.

Martin Saint Pierre - Solo creation (1977). Solo percussioni, acustiche o effettate. L'intenzione era quella di esplorare la gamma dei suoni, non di mostrare muscoli alla Tulliodepiscopo. Ma resta una palla gigantesca. 5/10

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